Meglio
della vasca idromassaggio, ritempra il nostro fisico e la nostra mente, donandoci quiete, fresco e l'impagabile
cinguettio degli uccelli.
Con un po' di cure e spirito di osservazione, tutti
possono creare un angolo di paradiso, anche in pochi metri quadrati di terreno o in un
semplice balcone.
Se alla base di una razionale e piacevole sistemazione di un balcone o di una terrazza
vi sono l'attenta valutazione di vari fattori (clima, esposizione, paesaggio, stile dell'abitazione e così via)
ancora più severo deve essere questo esame quando ci si appresta a trasformare un terreno brullo
e incolto in un giardino ricco di verde e di fiori.
Proprio come si farebbe volendo scegliere un modello per un vestito, si partirà da una somma di
considerazioni per giungere a una conclusione che si adegui in eguale misura agli elementi di cui
disponiamo. Così come sarebbe grave errore seguire sempre e sconsideratamente la « moda » senza
tener conto delle proporzioni della nostra figura, del luogo in cui viviamo e delle singole necessità,
è altrettanto riprovevole realizzare un giardino sulla falsariga di quelli confinanti con il nostro
(sempre che il buon senso non ci assicuri che si tratta di risultati degni di nota) o peggio volendo copiare
l'angolo del parco della diva o lo scorcio del patio della principessa tal dei tali, per raggiungere uno strano
insieme in cui si alternano piante inadatte a coabitare tra loro, in cui si intrecciano stili contrastanti
e non certo fatti per creare una diffusa armonia.
Sono stati scritti interi volumi sull'argomento e, in fondo, è stato detto ben poco; non solo:
infatti, per quanto se ne possa scrivere, non si riuscirà mai a definire esattamente uno schema
quasi architettonico su cui decidere il disegno di un futuro giardino.
Ogni situazione impone problemi diversi e chiede una diversa soluzione, purche vengano rispettati,
nel modo più assoluto, alcuni canoni estetici e tecnici che - sul piano pratico - costituiscono
la guida più sicura per una buona sistemazione del nostro giardino, grande o piccolo che sia.
Fanno fede, a questa affermazione, i giardini inglesi e svizzeri da
cui traspaiono evidenti un'estrema cura, una grande semplicità, la
più assoluta aderenza alle caratteristiche naturali del paesaggio, una
attenta scelta del colore. Pochi voli di fantasia, molto amore per il
verde e una specie di naturale istinto nella scelta delle piante e nel
loro accostamento. Solo così è possibile realizzare un giardino veramente personale,
delineato da un gusto preciso e che, nel suo insieme, dimostri l'intima necessità di esprimere,
attraverso gli elementi naturali, la propria sensibilità; così come un pittore, grazie alle
sfumature di una tavolozza, ricrea sulla tela le immagini del suo mondo interiore.
Volendo riassumere questi concetti in una serie di consigli pratici,
potremo dire che:
il giardino più bello è quello più semplice;
anche se progettato da un architetto o da un paesaggista, esso deve
rispondere a una nostra precisa esigenza, sia pratica che spirituale,
deve - insomma - uniformarsi ai nostri gusti e alle nostre necessità;
non bisogna dimenticare che il giardino è soprattutto il regno dei
bambini, se ne avete; quindi, è opportuno studiare un angolo in cui
possano giocare liberamente senza sciupare nulla;
anche gli animali domestici hanno diritto di vivere nel verde e quindi basterà educarli
perché non commettano guai o danni;
nessun giardino può definirsi tale se manca di un importante elemento: l'acqua.
Quando è possibile, basta una vaschetta larga un metro, purché ambientata nel modo più naturale, per dare un diverso senso di freschezza e di « verità » a tutto l'insieme;
I fiori e le piante sono creature vive e non debbono, quindi, essere
costrette in forme rigide, innaturali. Un no deciso, senza possibilità
di appello, alle aiuole delimitate dal solito cordolo di cemento o dal
contorno di mattoni; un no deciso ai ghirigori disegnati con i fiori
che stanno bene solo nei parchi comunali o ai lati del cancello di
un grande albergo, e che avevano una loro giustificazione stilistica
solo nei « parterres » dei palazzi rinascimentali e barocchi;
Il nostro giardino deve essere soltanto un angolo di verde, così come
possiamo sempre scoprirne in collina o nell'ansa di un fiume, fra gli
abeti o a due passi dal mare; uno di quegli angoli quasi incantati
in cui l'opera dell'uomo non è mai intervenuta, ma che soltanto il
vento e il sole hanno costruito. Il sole e il vento, il passare delle
stagioni, un seme caduto in un determinato punto e germogliato perché il terreno
in quella posizione era atto a dar vita a quella determinata specie, perché ombra
e fresco, umidità e ricchezza del suolo
hanno alimentato giustamente alberi e arbusti. In una parola, basterà che noi chiediamo
alla natura un suggerimento, in assoluta umiltà, ed essa ci sarà prodiga di esempi;
se noi vorremo imporle un profilo troppo rigido e contrario all'armonia evolutiva che ne
regola il ciclo, potremo forse ottenere egualmente un « giardino », e magari un giardino
formalmente bello, ma non potremo mai sperare di
possedere il nostro giardino, una parentesi verde in cui passare momenti di vera e profonda
distensione, di indescrivibile quanto sottile gioia. (G.Magrini)