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La vista di un ruscello che, scorrendo tra i sassi, si riversa in uno stagno è tra le più suggestive immagini in cui può incorrere il nostro subconscio. Il mormorio dell'acqua, i giochi di luce, il riflettersi delle immagini, la presenza di vita sono un vero invito alla contemplazione che ci consente di ritrovare almeno il sapore di un Eden perduto.
Dall'acqua nasce la vita e per questo la percepiamo come la madre che crea e che nutre, elemento che lava e purifica, ne ammiriamo il riflesso, ne temiamo la forza , la eleviamo a simbolo del nostro inconscio.
Allora perchè non tentare d' impossessarcene, almeno simbolicamente, ricreando nel nostro giardino un angolo di natura così suggestivo e ricco di intrinseca bellezza.
Ma lasciamo stare elucubrazioni filosofiche e implicazione emotive e torniamo allo stagno come elemento decorativo del nostro giardino.
La tendenza odierna vuole che il giardino abbia un aspetto naturale e in questo contesto anche il giardino d'acqua deve rappresentare un angolo di natura "selvaggia".
Una zona del giardino esposta in pieno sole (soltanto così sarà garantita la fioritura delle ninfee) è l'ideale per costruire un piccolo giardino roccioso al margine del quale collocare lo specchio d'acqua.
Un boschetto di bamboo a foglia piccola incornicerà l'insieme e piantato a ventaglio su un rialzo del terreno accoglierà alle sue pendici, il giardino roccioso costruito con massi di tufo; gli stessi massi formeranno le sponde dello stagno che, qualunque dimensione abbia, deve possedere un perimetro mosso e asimmetrico (la forma a fagiolo è la più diffusa).
Nella parte a valle del giardino roccioso si preparerà la buca che accoglierà lo stagno.
La buca deve essere scavata su più livelli per poter offrire diverse profondità d'acqua.
La parte centrale sarà profonda circa cm. 60-70, la zona limitrofa raggiungerà una profondità di circa cm. 30, la zona periferica sarà circa cm. 10 sotto il livello del terreno e alloggerà i massi che, trattenendo il telo di plastica, formeranno le sponde.
Effettuato lo scavo si sistemerà sul fondo uno strato di almeno 5 cm. di sabbia fine sulla quale stendere il telo di plastica nera.
Si procederà quindi al riempimento della vasca e mam mano che l'acqua riempirà la buca il suo peso permetterà al telo di plastica di sistemarsi e di aderire alle pareti dello scavo.
Terminata l'operazione di riempimento il telo sarà tagliato a filo del bordo esterno dello scavo e una serie di massi di tufo sarà sistemata a tenerlo fermo; un po' di terra tra i sassi e qualche zolla di muschio rifiniranno il lavoro.
In un punto poco in vista tra i sassi si sistemerà un tubo di troppo pieno che facendo defluire l'eventuale acqua in eccesso eviterà la tracimazione e permetterà di mantenere costante il livello dell'acqua.
Nel fondo dello stagno si potrà collocare una piccola pompa ad immersione che, grazie ad un tubo mimetizzato tra i sassi, porterà l'acqua della pozza in un punto alto del giardino roccioso, realizzando una sorta di piccola cascata
Ultimata l'opera e trascorsi alcuni giorni si noterà un progressivo intorbidimento dell'acqua ma non c'è da preoccuparsi, è giunto il momento di immettere nello stagno le piante ossigenanti.
Queste piante acquatiche svolgono una importante funzione di equilibrio biologico, infatti nutrendosi di sali minerali e anidride carbonica ed emettendo ossigeno, purificano e rendono limpida l'acqua impedendo il proliferare delle alghe infestanti.
Le piante ossigenanti si dividono in sommerse, immerse ed emerse.
Tra le prime ricordiamo l' Elodea Canadensis (peste d'acqua) e il Cerathophillum Submersum; tra le seconde troviamo il Myrophillum e l'Hottonia palustris (produce a tarda primavera piccoli fiori emergenti bianchi o rosa).
Tra le piante emerse o galleggianti troviamo la Lemna (lenticchia d'acqua), l'Azolla Caroliniana (felce d'acqua) e l'Hydrocaris Morsus Ranae (morso di rana) che somiglia ad una piccolissima ninfea e produce in tarda estate piccoli fior bianchi.
Dopo aver messo a dimora alcune di queste piante ossigenanti (2 sommerse e alcuni pizzichi delle altre in uno stagno di 2 mq. circa) vedremo, nel giro di poche settimane, l'acqua tornare limpida.
Nel frattempo potremo occuparci delle piante palustri e da sponda:
Le prime vivono bene lambite dall'acqua e tra queste troviamo il Papiro, la Calla, l'Iris Kaempferi e la Pontedeira Cordata.
Tra le erbacee da sponda troviamo le Astilbe, le Felci, L'Hemerocallis e le Hostae.
Tra gli arbusti l'Ortensia e il Glicine.
Tra gli alberi la Betulla, il Salice Piangente e la Quercia Palustre.
Appena l'acqua dello stagno sarà tornata limpida è il momento di introdurre i pesci rossi che, grazie alla loro voracità, eviteranno il proliferare delle zanzare divorandone le larve.
Quando la temperatura comincerà a farsi mite e l'acqua dello stagno a stiepidirsi, potremo finalmente completare l'opera immmergendo nello stagno i vasi di Ninfea (1 per mq di superficie dello stagno).
Scegliete le varietà rustiche di Ninfea se volete evitare di ricoverare i vasi in serra durante l'Inverno e orientarsi su speci dello stesso colore per evitare un effetto chiassoso.
Tenete comunque presente che la vera regina dello stagno è la candida Ninfea Alba.
Se il vostro laghetto sorge in una posizione non proprio soleggiata e le ninfee non riescono a fiorire sostituitele con i Nuphar (Nanufari) che fioriscono anche in posizione ombreggiata.
Se disponete di un ampio specchio d'acqua potrete coltivare anche il Nelumbium Specioso (Fiore di Loto) le cui foglie possono raggiungere il metro di diametro.
Per finire una serie di piccoli consigli:
1) non immettere nello stagno prodotti chimici per il trattamento delle acque perchè ne comprometterebbero l'equilibrio biologico.
2) non lasciate che le foglie cadute marciscano nell'acqua ma raccoglietele regolarmente con un retino.
3) pulite periodicamente il filtro della pompa sommersa.
4) non somministrate insetticidi alle piante acquatiche e in caso di attacco di parassiti limitatevi ad aspergerle con un getto d'acqua, saranno i pesci rossi a completare per voi l'operazione.
5) cercate di mantenere il più possibile costante il livello dell'acqua.
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