Per inaugurare questo nuovo spazio dedicato appunto a un'informazione più approfondita, ho scelto questo articolo sulle peonie, apparso ne "Il Giardino Fiorito" n° 1/2 - Gennaio-Febbraio 2000. Questa rivista è l'organo della Società Italiana Amici dei Fiori, la nostra società orticola, che è stata fondata circa un'ottantina di anni fa. Non può dunque vantare i 200 anni che la Royal Horticultural Society compirà nel 2004, ma ha pur sempre una rispettabile età!
Con questo articolo volevo portare avanti il discorso sulle peonie, iniziato con quell'estratto, apparso nella sezione Files del gruppo di discussione con il titolo "Peonie: coltivazione e malattie", che è la traduzione di alcuni capitoli di un libro di Alice Harding.
Alice Harding, a cui è dedicata anche una bellissima peonia bianca, era una grande peonista americana dell'inizio del secolo, e i suoi libri, solo in inglese, fino a un paio d'anni fa, erano l'unico punto di riferimento per gli appassionati di questo fiore. Oggi abbiamo due preziosissimi libri sull'argomento, scritti in italiano da due peonisti italiani. E' un vero evento. "Il Libro delle Peonie" di Gian Lupo Osti, ed. Allemandi (75.000 lire), e "Peonie" di Susanna Tavallini, ed. Edagricole (20.000). I prezzi sono quelli che appaiono sulle mie edizioni, e possono nel frattempo aver subito variazioni.
In questo articolo, che nella rivista appariva nella rubrica "Vivai italiani", si parla dunque della peonia e del vivaio La Montà, come vedrete.
Vorremmo che INFOGARDENING diventasse per la nostra comunità uno spazio dove poter accedere ai testi o aggiungerne, e che il piccolo scaffale diventasse una libreria e poi una biblioteca (della serie "I piccoli scaffali crescono").
Dunque se qualcuno ha qualche vecchio articolo, o anche nuovo, sulle peonie, lo mandi. Ma - come conclude anche l'articolo in questione - non ci sono solo le peonie!
LE PEONIE
da "Il Giardino Fiorito" n° 1/2 - Gennaio-Febbraio 2000
VIVAI ITALIANI di Viola Dani (Foto dell'Autore)
GRANDI, OPULENTI, SETOSI, MORBIDI E PROFUMATI, in tutte le sfumature del rosa, salmone, rosso, giallo e bianco, così sono i fiori delle peonie, forse i più bei fiori in assoluto, come del resto ritengono, da oltre duemila anni, i Cinesi.
Hanno boccioli rotondi e pieni, come sul punto di scoppiare, e belle foglie composte lievemente incise, giallo oro e porporine in autunno.
Le peonie fioriscono da metà aprile (le arbustive) ai primi di giugno (ibridi cinesi di Paeonia lactiflora), e molto generosamente. Sono magnifiche sia da sole, in bordure di sole peonie, sia accostate a piante aromatiche, perenni e arbusti, ma toccano gli apici della perfezione accanto a piante a foglie grigie o verde glauco e fiori bianchi, blu, porpora e violetto. È quindi facile innamorarsi delle peonie, come infatti è accaduto qualche anno fa a Susanna Tavallini, visitando alcuni giardini francesi nel periodo della loro fioritura. La Francia, infatti, è in Europa il Paese che più ama questi
grandi, bellissimi fiori sericei, come testimonia l'intenso lavoro di ibridazione compiuto nell'800 e all'inizio del '900 da personaggi come Lemoine, Calot, Dessert e Crousse; è francese, inoltre, il maggior produttore e ibridatore europeo contemporaneo, Michel Rivière. E durante il mese di maggio, a Parigi e nelle altre città francesi, le bancarelle e le vetrine dei fiorai, come racconta Tavallini, "traboccano di peonie, in tutte le sfumature, dal bianco al rosa al rosso, disposte in semplici secchi di latta. È uno spettacolo mozzafiato. Le peonie però rimangono molto attraenti durante tutto l'anno, grazie al portamento elegante e alla bellezza del fogliame". Laureata in Scienze Agrarie, Susanna Tavallini inizia così a coltivare una sua piccola collezione di peonie; di lì a poco decide di abbandonare la città per trasferirsi nella casa di campagna sulle colline di Roasio, vicino a Vercelli, dove, nel vecchio frutteto-vigneto di famiglia, dà avvio al suo vivaio di peonie, "La Montà".
Ripristina i terrazzamenti e vi pianta le prime file di peonie; sulle sponde di contenimento dei terrazzi mette peonie, lavande, salvie, iris, nepeta, cisti, delphinium, papaveri ed altre erbacee perenni, per individuare quelle che si accostano meglio, nei colori e nelle epoche di fioritura, al suo fiore prediletto.
In particolare Tavallini ama e ricerca le varietà antiche e soprattutto quelle francesi dell'800 e quelle americane dei primi del '900; attualmente ha in catalogo una trentina di varietà erbacee e una ventina di arbustive, ma il numero è destinato a crescere.
COLLEZIONE DI PEONIE
Le peonie si suddividono in due grandi gruppi: le erbacee e le arbustive. Le prime hanno radici rizomatose e provengono dall'Europa centro-meridionale e dall'Asia: l'europea Paeonia officinalis, per esempio, dai piccoli fiori semplici rosso cremisi, è conosciuta e coltivata per le sue virtù medicinali fin dall'antichità; P. lactiflora, proveniente dalla lontana Siberia, dai grandi fiori semplici bianchi, ha dato origine a moltissime varietà, suddivise in "cinesi" e "giapponesi". Le peonie arbustive sono originarie del Tibet e della Cina occidentale, raggiungono i 2 m di altezza e hanno fiori piccoli e semplici; si conoscono solamente quattro specie: P. suffruticosa, P. delavayii, P. lutea e P. potanini. P. suffruticosa, in particolare, fu introdotta in Europa ne1794, ma dopo il successo iniziale scomparve, in seguito, dal commercio, forse a causa della difficoltà di moltiplicazione, e solo da poco è ricomparsa in circolazione.
Tra le peonie erbacee, Tavallini ha in catalogo tre ibridi di P. officinalis, alte circa 50 cm, a portamento compatto e fiori doppi ("Alba Plena”, a fiore bianco, "Rosea Plena”, a fiore rosa e "Rubra Plena”, a fiore rosso) e numerosi ibridi cinesi e giapponesi di P. lactiflora. Le "peonie cinesi" hanno fiori grandi, fino a 15 cm di diametro, doppi e profumati; raggiungono i 90-110 cm e fioriscono più tardi e più a lungo. Tra queste, "Duchesse de Nemours", è una delle preferite di Susanna Tavallini, per il suo profumo che ricorda quello del mughetto: ottenuta da Calot nel 1856, ha petali esterni bianco puro e petali interni stropicciati, bianco zolfo con riflessi verdastri. "Festiva Maxima”, creata da Miellez nel 1851, ha un grande fiore doppio, globoso, bianco puro con piccole striature rosse.
"Kansas", una varietà moderna (ottenuta da Bigger nel 1940) ha fiori rosso porpora brillante, stradoppi e molto grandi (fino a 22 cm di diametro), portati da steli dritti e robusti.
Una delle più famose e belle peonie erbacee è però "Sarah Bernhardt", ottenuta da Lemoine nel 1906, dai fiori stradoppi rosa salmone, con venature rosa più scuro, profumati; tardiva, è adatta alla coltivazione in vaso ed è una delle migliori varietà da reciso. Gli ibridi giapponesi hanno invece fiori semplici a coppa e stami raggruppati al centro in un ciuffetto dorato e trasformati in parte in "petaloidi". Sono, per esempio, particolarmente attraenti "Bowl of Beauty" (Hoogendoom, 1949), vigorosa, fiorifera e tardiva, dalle corolle rosa vivo con petaloidi giallo limone chiaro, che, aperte, raggiungono i 20 cm di diametro, e "Madame Henry Fuchs" (A. Rivière, 1955), rosso carminio con petaloidi rosso e oro.
PEONIE ARBUSTIVE
Gli ibridi di peonie arbustive sono, in genere, più precoci: fioriscono per circa un mese a partire dalla metà di aprile. Sono bellissime, ma lente a crescere: in giardino raramente raggiungono i 90-180 cm di altezza, anche se si conoscono esemplari che hanno superato i 3 metri. Tavallini ha raccolto, per il momento, numerosi ibridi di P. suffruticosa, di P. lutea e ibridi delle due specie, in tutte le sfumature del giallo e del rosa pesca, ottenuti da Victor Lemoine e Louis Henry a partire dai primi del '900.
Tra le migliori varietà di P. suffruticosa, vi sono per esempio "Fragrans Maxima Plena”', dai fiori stradoppi di forma perfetta, rosa salmone chiaro, leggermente profumati, "Goidashu", una giapponese semitardiva, a fiore semidoppio, bianco puro con centro di stami giallo oro, "Hana Kisoi", anch'essa giapponese e semitardiva, ma con petali stropicciati rosa chiaro, e "Duchesse de Morny", molto fiorifera, dai fiori doppi rosa chiaro, con cuore giallo visibile. Tra gli ibridi di P. lutea, sono magnifiche "Chromatella” (Lemoine, 1920), a fiore doppio, giallo paglierino con sfumature ramate lungo i bordi, leggermente profumato, "High Noon" (Saunders, 1952), dai fiori semidoppi, giallo vivo con unghia dei petali cremisi, ma soprattutto "Souvenir du Prof. Maxime Cornu" (L. Henry, 1907), dai fiori stradoppi, compatti, grandi fino a 25 cm di diametro, leggermente profumati, di un delicatissimo giallo canarino con riflessi aranciati e giallo zolfo e striature carminio.
Oltre agli ibridi e alle varietà, Susanna ha raccolto le specie botaniche, meno appariscenti ma altrettanto intriganti: in totale una decina, da Paeonia officinalis, endemica dell'Europa meridionale, alla rarissima P. mlokosevitschii, originaria del Caucaso, alla cinese P. rockii che all'Orticola '99 (la mostra-mercato che in maggio colora i Giardini Pubblici di Milano) ha fatto guadagnare al vivaio il terzo premio della categoria "La pianta più significativa”.
Per una descrizione più accurata e completa di tutte le peonie coltivate dal vivaio "La Montà", non rimane che sfogliare il grazioso catalogo, ricco di descrizioni, fotografie e informazioni preziose (lo si può ricevere su richiesta).
È comunque certamente difficile scegliere le peonie da acquistare, anche perché, come dice Susanna Tavallini, "Le peonie sono molto longeve: quando si pianta una peonia, la si pianta perché duri tutta la vita”.
COLTIVARE LE PEONIE
Coltivare le peonie non è difficile, sia in piena terra che in vaso, e consente enormi soddisfazioni purché si rispettino alcune loro esigenze e si ricorra a qualche piccolo trucco: Tavallini ce ne svela tutti i segreti.
Le peonie possono essere coltivate da sole in aiuole e bordure o in una bordura mista: in ogni caso conviene, per farne risaltare la bellezza, contornarle con una piccola siepe di bosso o lavanda.
La morbida opulenza dei loro fiori si accosta a meraviglia con moltissime piante perenni, a seconda del colore dei fiori. Tavallini consiglia, per esempio, di abbinare le varietà a fiore bianco con fiori bianchi, quelle rosa chiaro con fiori blu o lilla, e quelle rosa ciliegia o cremisi, con fiori bianchi, blu o rosa salmone: tutte si accordano di incanto con le piante a foglia grigia e argentata.
Ciò che conta, comunque, è che le peonie siano piantate al sole o in ombra leggera, particolarmente adatta alle varietà dai colori scuri, che al sole tendono a sciuparsi. Le peonie arbustive, però, vanno collocate al riparo dal sole del mattino, che, riscaldando le gocce di rugiada della notte, ne rovinerebbe i boccioli. Tutte le peonie crescono bene in qualsiasi buon terreno da giardino, ben drenato, ma preferiscono il terriccio di foglie, miscelato a terra da giardino e sabbia. Sopportano sia p H acidi che calcarei, ma il p H neutro (6,5- 7) è l'ideale. Il mese ideale per l'impianto delle peonie a radice nuda è ottobre, ma può essere eseguito fino a marzo, evitando i giorni più freddi. Le piante in vaso, invece, possono essere trapiantate in qualsiasi momento. È importantissima la profondità d'impianto: Tavallini consiglia di scavare una buca larga, profonda 60 cm per le peonie arbustive e 40 cm per le peonie erbacee. Poiché le peonie crescono sia in altezza che in larghezza, è inoltre necessario distanziarle tra loro di almeno 80 cm. Per coltivarle in vaso, dunque, è necessario che questo sia di grandi dimensioni. Le peonie erbacee, tuttavia, tendono a crescere meno bene in contenitore, poiché hanno bisogno di molto spazio per espandere le loro radici rizomatose.
Sul fondo della buca, o del vaso, predisporre uno strato di argilla espansa, ghiaia o cocci, per il drenaggio e preparare il terriccio, mescolandovi letame maturo, oppure polvere d'ossa o cornunghia, con il quale si riempie la buca fino a 20 cm dal livello del terreno.
Attenzione: bisogna comprimere bene il terriccio sul fondo, per evitare che, con l'assestamento del terreno, la pianta scenda più in basso. L’eccessivo interramento, soprattutto delle varietà erbacee, può infatti compromettere la fioritura. Le peonie arbustive vanno piantate a 5 cm di profondità, in modo che il punto d'innesto sia coperto, e quelle erbacee a 3-5 cm.
POCHE ATTENZIONI
Le peonie, sia arbustive che erbacee, richiedono davvero poche cure. Subito dopo l'impianto è consigliabile assicurarle mediante sostegni, soprattutto nel caso delle erbacee a fiore grande. Dopo l'irrigazione iniziale, non necessitano in genere di altre annaffiature, a parte durante la fioritura e nei mesi di agosto e settembre, se non piove. Ogni anno, all'inizio dell'autunno, è bene somministrare loro stallatico, oppure cornunghia, polvere d'ossa e cenere di legna, che, essendo ricca di potassio, favorisce lo sviluppo delle radici. A fine autunno, è consigliabile tagliare quasi alla base gli steli delle peonie erbacee, coprendoli con una pacciamatura e, preferibilmente dopo la ripresa vegetativa, eliminare, nelle peonie arbustive, rami rotti o secchi. Le peonie non amano essere disturbate, per cui, una volta piantate, vanno lasciate stare. Sono rustiche e resistenti agli insetti, ma in caso di eccessiva umidità, vengono facilmente attaccate da Botrytis paeonia, che causa rapidi appassimenti di foglie e boccioli nelle arbustive e la comparsa di zone brune alla base degli steli in quelle erbacee. Susanna Tavallini consiglia di effettuare trattamenti preventivi con Benlate (tre, a distanza di 15 giorni uno dall'altro, con 15 g per litro d'acqua, a partire dal rigonfiamento delle gemme nelle arbustive e dalla comparsa degli steli nelle erbacee). In caso di malattia, si interviene altre tre volte, con la stessa frequenza (ma con 2,5 grammi/litro).
NON SOLO PEONIE
...Ma le peonie da sole, non bastano. Nel catalogo e in vivaio, infatti, troverete una piccola ma interessante collezione di aconiti, clematidi botaniche, ellebori e trollius: tutte erbacee perenni, appartenenti alla vasta famiglia delle Ranuncolacee, per rallegrare il giardino nelle altre stagioni.
Fioriscono infatti in inverno e in primavera i robusti e poetici ellebori, da piantare nei boschi e nelle bordure in mezz'ombra; in primavera-estate i trollius, da accostare ai Myosotis palustris e alle altre piante amanti dell'umidità, lungo i corsi d'acqua; in estate, trasformandosi in piccole nuvole di fiori, le clematidi, da appoggiare a cespugli e muretti; a fine estate gli aconiti, ideali per accompagnare in mezz'ombra anemoni autunnali e settembrini.
L'INDIRIZZO:
VIVAIO LA MONTÀ, di Susanna Tavallini
Via Vittorio Veneto 8
13060 Roasio (VC) Tel. e fax 0163/87212.
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