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MANUTENZIONE
LE INNAFFIATURE. Una, abbondante, è indispensabile subito dopo avere piantato i bulbi. Se non piove, bagnare una seconda volta a un mese dalla piantagione. Poi sospendere le innaffiature per tutto l'inverno.LE CONCIMAZIONI. Il terreno
in cui crescono i bulbi gradualmente
si esaurisce di nutrienti che vanno
quindi ripristinati somministrando
fertilizzanti ternari (i migliori sono
quelli da orto).
Le incompatibilità maggiori, rispetto alle concimazioni, si hanno con
l'erba del prato che, nelle fasi iniziali
di crescita, non andrebbe eccessivamente nutrita: le foglie crescerebbero
velocemente a scapito di un buon sviluppo radicale, con conseguente indebolimento generale del tappeto erboso. La situazione più tipica è quella
dei narcisi naturalizzati: dopo qualche anno dalla piantagione, quando
la moltiplicazione dei bulbi ha prodotto i suoi effetti e le fioriture sono a perdita d'occhio, meglio aspettare
l'autunno per concimare. Nei primi
anni, invece, quando le macchie di
narcisi occupano solo piccole porzioni del manto erboso, allora si possono
fare concimazioni mirate.
LASCIARLI NEL TERRENO... E' possibile quando si tratta di anemoni, crochi, bucaneve, narcisi e muscari, cioè bulbi destinati a creare giardini di aspetto naturale. In questi casi, si tratterà di rispettare il loro riposo vegetativo, riducendo al minimo le irrigazioni e sospendendo le concimazioni dopo che le foglie sono appassite.
... OPPURE ESTRARLI DAL TERRENO? La maggior parte degli esperti, soprattutto olandesi, suggerisce di recuperare dal terreno i bulbi di tulipani e di giacinti, di solito impiegati in aiuole regolari, ben delimitate, destinate a ospitare fioriture diverse a ogni cambio di stagione. Poiché tulipani e giacinti sono poco costanti nel rifiorire anno dopo anno, tanto vale estrarli dal terreno e utilizzarli per coreografie diverse da quelle formali.
Ricordiamo che:
Tulipani e giacinti hanno assoluto
bisogno di riposare al fresco, al buio
e in condizioni di siccità, altrimenti
si ammalano (uno dei motivi principali della non rifiorenza è proprio
l'attacco di muffe che danneggiano
irrimediabilmente il bulbo quando
viene lasciato in terra);
Se si estraggono i bulbi dal terreno
quando le foglie sono ancora parzialmente verdi, cercare di non danneggiare le radici. Coricare le piante in una cassetta larga e bassa (tipo quelle
da frutta), coprire bulbi e radici con
un miscuglio di terriccio e sabbia da
mantenere appena umido fino a che
le foglie non sono ingiallite. Poi staccare le foglie con le mani, pulire il
bulbo dalla terra ed eliminare con delicatezza le radici avvizzite.
Trattare in analoga maniera i bulbi
che si estraggono dal terreno dopo
l'appassimento delle foglie. Per farli
asciugare perfettamente sistemarli
per qualche giorno su vassoi da tenere all'aria, in posizione riparata dal
sole. Poi applicare un prodotto anticrittogamico in polvere per proteggerli dall'attacco di funghi e muffe. A
questo punto possono essere riposti
in sacchetti o scatole di carta, a gruppi di dieci al massimo, nell'ambiente
più asciutto e fresco della casa.
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