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Umidità
La maggior parte delle piante da appartamento è originaria
di regioni tropicali dove il clima provvede con abbondanti piogge a mantenere
un alto grado di umidità.
L’umidità svolge un ruolo importante per la traspirazione, che è
il processo mediante il quale le piante eliminano attraverso gli stomi
(pori), i materiali di rifiuto sotto forma di vapore che si disperde nell’aria.
Le piante vegetano in condizioni ottimali quando è mantenuto l’equilibrio
tra l’acqua assorbita dalle radici e quella eliminata mediante la traspirazione.
L’aria priva di umidità accelera l’evaporazione, la superficie delle
foglie si secca rapidamente provocando una maggiore traspirazione. Se L’aria
è eccessivamente secca, la traspirazione aumenta di intensità
provocando una forte disidratazione delle foglie e del fusto che perderanno
ben presto vigore e appassiranno. Per ovviare a questo inconveniente non
è sufficiente somministrare alla pianta una maggiore quantità
di acqua, infatti, occorre aumentare anche il grado di umidità nell’aria
in modo da ricreare l’equilibrio.
La percentuale di umidità ideale è del 30-40%, mentre negli
appartamenti è spesso inferiore al 12%, evidentemente troppo bassa,
per il benessere delle piante (e degli uomini). Le piante prediligono un
livello di umidità dell'80-90% circa; in una serra l’umidità
è sempre intorno al 60% o più, quindi è abbastanza
naturale che una pianta trasferita in appartamento cominci ben presto ad
assumere un colore tendente al bruno e a perdere foglie, fiori e boccioli.
Le piante grasse sono le uniche strutturate per resistere a un lungo periodo
di siccità sia del terreno che dell’aria, sono infatti in grado
di immagazzinare acqua nelle foglie e nel fusto e le loro foglie hanno
una struttura tale da rallentare il processo di traspirazione.
Vi sono diversi metodi per aumentare la percentuale di umidità nell’aria
a tutto vantaggio delle piante:
Esposizione
alla luce
Quando le piante sono esposte alla luce, i tessuti
contenenti la clorofilla producono i carboidrati necessari al loro nutrimento.
Questo processo naturale, chiamato fotosintesi clorofilliana, non può
prodursi se non in presenza di luce.
La luce naturale è composta da diverse bande di colore, nell'arcobaleno
vediamo la luce scomposta nei singoli colori fondamentali. La ricerca ha
individuato nelle proprietà del blu-violetto e del rosso-arancione
le bande di colore dello spettro solare indispensabili alla sopravvivenza
delle piante; le prime determinano la direzione di crescita e stimolano
la produzione di zuccheri e amidi da parte della clorofilla presente nella
pianta, mentre le bande rosso-arancioni sono necessarie alla germinazione
dei semi, alla crescita vegetativa e alia fioritura, nonché alla
sintesi delle sostanze nutritive.
In effetti tutte le piante da fiore hanno bisogno della luce solare per
produrre boccioli, anche se alcune, le cosiddette brevidiurne (piante che
fioriscono meglio se sottoposte a un fotoperiodo inferiore alle dodici
ore), ne richiedono meno di altre. Il fotoperiodo è la durata del
periodo di illuminazione giornaliera. Aumentando artificialmente le ore
di luce nelle serre si è riusciti a far fiorire durante tutto l'anno
il crisantemo, che in condizioni normali ha un'unica fioritura autunnale.
Le piante da appartamento, soprattutto in inverno, possono soffrire per
la mancanza di luce. E' possibile migliorare l'illuminazione con alcuni
accorgimenti: dipingendo le pareti di bianco o con un colore molto chiaro
così che la luce, riflettendosi su di esse, aumenti di intensità;
le pareti scure assorbono le radiazioni. E' importante inoltre mantenere
estremamente pulite le foglie delle piante, lavandole regolarmente con
acqua tiepida assieme a un detergente neutro. Le foglie pulite sono in
grado di assorbire una maggiore quantità di luce, e quindi sintetizzare
più sostanze nutritive, avere un bell'aspetto ed essere, in generale,
più sane. Le piante collocate vicino a una finestra andrebbero girate
di 90' ogni volta che vengono annaffiate in modo da ricevere la stessa
quantità di luce da ogni parte. Una pianta illuminata soltanto su
un lato crescerà in modo diseguale; al contrario, se viene girata
regolarmente si svilupperà armoniosamente.
Le finestre più adatte per le piante da appartamento sono quelle
che si affacciano a Est, perché la luce che va dall'alba alle 11
del mattino è quella che produce gli effetti più benefici,
mentre le finestre rivolte a sud sono più adatte a quelle piante
che prediligono luce intensa e temperature elevate.
Una pianta che è sopravvissuta a un inverno buio può non
essere in grado di resistere all'intensità della luce estiva e deve
essere protetta dall'illuminazione solare diretta. Delle semplici tende
o degli avvolgibili semichiusi impediranno che il terriccio si surriscaldi
danneggiando le radici. Alla maggior parte delle piante bastano 12-14 ore
di luce al giorno, quando subentra il buio entrano in una fase ciclica
di riposo che si protrae fino all'alba.
Aerazione
Tutte le piante necessitano di una buona aerazione
per crescere e poter svolgere l'attività fotosintetica, che è
il processo attraverso cui assorbono anidride carbonica dall'esterno e
liberano ossigeno. Una buona aerazione facilita la traspirazione mediante
la quale le piante eliminano i prodotti di rifiuto attraverso le foglie,
inoltre evita che l'aria ristagni e impedisce la concentrazione di fumi
velenosi, specialmente negli ambienti urbani dove non va dimenticato il
problema dell'inquinamento atmosferico.
Sistemate quindi le piante in un luogo ben aerato, ma fate estremamente
attenzione a non esporle a correnti d'aria dirette, che possono essere
dannose e provocare la caduta del fogliame. Se le piante sono collocate
vicine a formare una composizione, assicuratevi che tra l’una e l'altra
vi sia lo spazio necessario per la circolazione dell'aria. In un appartamento
climatizzato, le piante traggono beneficio dall'aria filtrata e fresca,
tuttavia occorre prendere alcune precauzioni per ovviare al basso grado
di umidità dell'aria condizionata.
Per migliorare la ventilazione, si possono utilizzare dei ventilatori a
basso consumo da sistemare vicino alle piante, evitando, però, che
l'aria le colpisca direttamente: l'umidità presente sulle foglie
evaporerebbe troppo rapidamente e le radici non disporrebbero del tempo
necessario per sostituirla, provocando l'essiccamento della pianta.
Temperatura
La salute delle piante dipende anche da una temperatura
corretta. Ricerche ed esperimenti hanno rilevato che le piante necessitano
dell'escursione termica che si produce normalmente fra il giorno e la notte.
Durante le ore di luce le piante immagazzinano ed elaborano le sostanze
nutritive, inoltre compiono il processo di fotosintesi, che non potrebbe
produr si in mancanza di calore. Durante le ore notturne, quando la temperatura
scende. le piante cessano quest'attività per assimilare il nutrimento
immagazzinato e crescere.
L'abbassamento di temperatura è uno dei fattori principali che provoca
il cambiamento di attività delle piante, di conseguenza se vengono
coltivate in un ambiente a temperatura costante non sono in grado di assimilare
correttamente le sostanze nutritive e non riescono a crescere e fiorire
secondo il loro potenziale. Un'eccezione a questa regola è la violetta
africana, che è invece in grado di prosperare in ambienti a temperatura
costante.
La temperatura media nella maggior parte delle abitazioni oscilla fra i
20 e i 22 °C, quindi vi cresceranno meglio quelle piante il cui habitat
presenta condizioni termiche simili. Le piante muoiono se esposte a temperature
vicine o sotto lo zero. ma alcune specie tropicali subiranno danni anche
a temperature inferiori ai 10 °C. Per assicurare le condizioni ottimali
per la crescita, durante la notte la temperatura dell'appartamento dovrebbe
scendere di 5-8 °C. In inverno, le abitazioni sono spesso eccessivamente
riscaldate, tuttavia la temperatura vicino alle finestre sarà sempre
più bassa; questo microclima risulterà utile ai gerani, alle
orchidee, alle piante grasse e a tutte le specie che necessitano di un
clima fresco per prosperare.
Non collocate mai le piante vicino a radiatori o ad altre fonti dirette
di calore perché avvizzirebbero. Potete, però, posarle su
un radiatore a condizione di isolarlo con una spessa asse di legno o di
isolante termico. il calore giungerà alla pianta in quantità
minima senza causarle alcun danno.
Durante le notti invernali sarà meglio proteggere dal freddo quelle
piante che sono state collocate vicino alle finestre: chiudete gli scuri
e, se necessario, isolate L’infisso con della plastica per bloccare gli
spifferi. Consultate le Schede botaniche per stabilire la temperatura richiesta
da ogni tipo di pianta, alcune sono estremamente delicate e hanno bisogno
di temperature ben precise per crescere rigogliose.
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