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Quando rinvasare
Generalmente il periodo più indicato per rinvasare una pianta
è la primavera, quando ha ripreso lo sviluppo vegetativo. Esistono
parecchi modi per capire se una pianta necessita di un rinvaso:
Se una o più di queste condizioni si verificano, è bene
controllare la zolla. Per effettuare questa operazione, appoggiate una
mano sulla superficie del vaso e capovolgetelo, battetene leggermente l’orlo
contro una superficie dura per staccare la zolla. Se questa è compatta,
dovrebbe fuoriuscire con facilità, altrimenti infilate nel foro
di arenaggio una matita, dalla parte non appuntita, e spingete.
Se le radici appaiono in superficie attorcigliate e fittamente intricate
significa che l’apparato radicale ha colmato il volume del vaso. Ciò,
inizialmente, può essere utile, poiché incoraggia la fioritura
della pianta, ma se raggiunge lo stadio estremo in cui l’apparato radicale
è costretto in uno spazio effettivamente troppo esiguo, la pianta
comincerà a soffrirne visibilmente. In questo caso la quantità
di terra non sarà più sufficiente a trattenere l’acqua necessaria
alle radici. Nel tentativo di compensare, la pianta rivolgerà le
sue energie alla produzione di nuova vegetazione, perdendo conseguentemente
quella vecchia o crescendo in modo stentato. A prescindere dalla quantità
d'acqua somministrata, la pianta finirà per appassire e l’intera
struttura si indebolirà.
Dopo un certo periodo di tempo qualsiasi terriccio si sarà impoverito.
Per ovviare a questo inconveniente e per evitare eventuali depositi di
sostanze chimiche nel terreno, occorre fornire alla pianta della terra
fresca, ogni due anni, o due anni e mezzo.
Inoltre, non dimenticate che anche le piante invecchiano, quando una pianta
presenta uno stelo lungo e misero, con scarso fogliame, probabilmente e
giunto il momento di sostituirla con un'altra, se la vecchia pianta è
sana, potete utilizzarla per ottenere delle nuove pianticelle.
Anche le piante che crescono rigogliose devono essere controllate periodicamente,
in modo da saper valutare il momento opportuno per il rinvaso, prima che
i danni causati da un contenitore troppo piccolo siano evidenti.
Terriccio
Il terriccio in cui si coltivano le piante da appartamento svolge
diverse funzioni vitali importanti: sostiene fisicamente la pianta, protegge
le radici ed è il tramite per l’acqua, l’aria e il nutrimento necessari
a una crescita sana. Il terriccio fornisce inoltre sostanze nutritive e
minerali che contribuiscono allo sviluppo della pianta.
La sabbia, l’argilla e l’humus costituiscono i tre componenti principali
per ottenere una buona miscela per le piante d'appartamento, ognuno di
essi svolge una funzione particolare. La sabbia, roccia sgretolata, crea
con i suoi granelli delle bolle d’aria che permettono all’acqua in eccesso
di defluire, evitando che il terriccio ne resti impregnato. Si può
sostituire la sabbia con la vermiculite o la perlite. L’argilla, composta
da minuscole particelle che, con aggiunta d'acqua, si legano fra loro e
si amalgamano saldamente, serve per mantenere unito il terriccio e conferirgli
una certa compattezza. L’humus è la parte organica del terriccio,
formata da particelle animali e vegetali parzialmente decomposte. Fornisce
nutrimento alle piante e, grazie alla sua consistenza spugnosa, consente
al terriccio di trattenere l’umidità (se viene utilizzato senza
sabbia rende il terriccio eccessivamente bagnato).
È meglio comprare una miscela già preparata, pastorizzata
e sterilizzata, priva di batteri nocivi. In commercio si trovano, confezionate
in sacchetti di plastica, miscele appositamente preparate per i diversi
tipi di piante. È anche possibile comprare, in confezioni separate,
i singoli componenti: torba, perlite, vermiculite, sfagno intero o frantumato
e terra universale e preparare la miscela per conto proprio.
Lo sfagno è eccellente per coltivare i semenzali, poiché
possiede proprietà antibiotiche capaci di proteggerli dalle malattie,
è costituito da residui di piante paludose accumulatisi nel corso
dei secoli. In commercio ne sono disponibili due varietà: lo sfagno
marrone chiaro, di grana più grossa e a uno stadio di decomposizione
meno avanzato, particolarmente adatto per le piante che necessitano di
humus, e una varietà di colore più scuro, vellutato, che
presenta un elevato indice di acidità, indicato per le piante che
prediligono terricci acidi, come le gardenie e la maggior parte delle Gesneriacee.
Ogni pianta, per poter crescere rigogliosa, necessita di un terriccio adatto
alle proprie esigenze. Se il terreno è troppo acido o troppo alcalino,
gli elementi vitali in esso contenuti non potranno essere adeguatamente
assimilati dai peli radicali della pianta, che sarà così
privata del nutrimento essenziale.
Recentemente, la ricerca nel settore agrario ha portato alla produzione
di miscele completamente prive di terra, sterili e contenenti gli elementi
necessari alla crescita, in particolare modo, delle piante coltivate con
illuminazione artificiale. Inoltre, a causa della loro leggerezza, queste
miscele facilitano il trasporto delle piante ai singoli punti di vendita.
E' assolutamente sconsigliato utilizzare per le piante da interno la terra
così come viene raccolta all’aperto. Innanzi tutto occorre pastorizzarla
per eliminare i microrganismi che potrebbero causare gravi danni alla pianta,
si bagnerà quindi la terra e la si metterà per mezz'ora in
forno a una temperatura di 90 °C. Inoltre la terra allo stato naturale
è spesso troppo compatta e pesante per consentire un buon drenaggio
dei vasi.
Per preparare un terriccio adatto alle piante da appartamento, mescolate
i seguenti componenti in parti uguali:
Se la pianta preferisce un terreno particolarmente acido, aggiungete una dose supplementare di torba e non dimenticate di migliorare il drenaggio con perlite o vermiculite.
Perché una pianta in vaso cresca rigogliosa, il terriccio deve
essere ben drenato. Se utilizzate un vaso di terracotta, sistemate alcuni
cocci o dei sassolini sopra il foro di drenaggio, in modo che L’acqua in
eccesso possa defluire facilmente e allo stesso tempo non esca la terra.
Se utilizzate invece un vaso di plastica, il procedimento r garantire un
buon drenaggio è leggermente più complesso, infatti il materiale
non è poroso e l’acqua può evaporare soltanto dalla superficie
del terriccio o attraverso il foro di drenaggio. Spargete sul fondo del
vaso uno strato di sassolini o ciottoli spesso 1-2 cm. ricopritelo con
una rete di nailon, che agirà da filtro e impedirà al terriccio
di otturare gli interstizi fra i sassi, permettendo così all’acqua
di defluire.
Utilizzando un vaso sprovvisto di foro di drenaggio, occorre lasciare uno
spazio sufficiente al di sotto del terriccio, dove l’acqua si possa raccogliere
senza danneggiare le radici. Sistemate uno strato di sassolini o ciottoli
spesso almeno 2-4 cm e ricopritelo con una rete di nailon, avendo l’accortezza
però di formare uno strato non troppo compatto. I1 terriccio utilizzato
per un simile vaso deve inoltre contenere una certa quantità di
sabbia, vermiculite o perlite per facilitarne il drenaggio, inoltre è
necessario prestare particolare attenzione alla quantità d'acqua
somministrata alla pianta.
Nell’estrarre una pianta dal vaso per rinvasarla, assicuratevi che il terriccio
non sia troppo secco perché altrimenti si staccherebbe dalle radici.
Appoggiate una mano sulla superficie del vaso, rovesciatelo e battetelo
contro una superficie dura; la zolla dovrebbe fuoriuscire con facilità,
se non si stacca, infilate una matita nel foro di drenaggio e spingete
la zolla con delicatezza.
Per non danneggiare, al momento del rinvaso, una pianta di notevoli dimensioni,
sarà bene rompere il vaso da cui deve essere estratta. I cocci del
vaso potranno poi essere utilizzati come materiale di drenaggio.
Una volta estratta la zolla, ripulitela accuratamente dal materiale di
drenaggio e dalle vecchie radici che si sono attaccate ai sassolini, facendo
attenzione che non si rompa.
Se intendete rimuovere tutto il terriccio dalle radici per potarle, o per
eliminare degli insetti. scuotete la zolla e una parte di terriccio si
staccherà facilmente, eliminerete il resto usando un getto di acqua
tiepida, sempre facendo attenzione a non danneggiare o spezzare le radici.
Per potare le radici usate un coltello sterilizzato e con una lama ben
affilata; tagliate in corrispondenza delle origini o dei nodi. Dovete asportare
tutte le radici malate, rotte o troppo lunghe, state attenti a non tagliare
troppi apici radicali, che sono le parti attraverso cui vengono assorbiti
acqua e sostanze nutritive.
Il terriccio per il rinvaso deve essere umido, ma non bagnato, altrimenti
diverrebbe troppo compatto; il vaso deve essere pulito e asciutto.
Dopo aver provveduto ad assicurare un buon drenaggio versate sul fondo
del vaso una manciata di terra. Tenete, quindi, la pianta, dalle cui radici
avrete eliminato tutto il terriccio, in posizione eretta in modo che il
colletto si trovi 15 mm circa al di sotto dell’orlo del vaso. Coprite le
radici con del terriccio e riempite il vaso fino all’orlo.
Comprimete il terriccio con le dita esclusivamente intorno all’orlo del
vaso, e non intorno al fusto, evitate di spingere la zolla sul fondo poiché
danneggereste le radici. A operazione terminata, la pianta dovrebbe emergere
dal terreno 15 mm circa al di sotto dell’orlo del vaso. Per rinvasare una
pianta con la zolla intatta sarà sufficiente foggiare una cavità
nel terriccio fresco: riempite tre quarti del nuovo vaso con il terriccio,
spingete con forza il vecchio vaso nella terra in modo da creare un incavo
leggermente più grande della zolla, inserite la pianta avendo sempre
cura che il terriccio arrivi al massimo a 15 mm dall’orlo. Tenendo ferma
la pianta, date dei colpetti sui bordi del vaso affinché il terriccio
si assesti delicatamente attorno alla zolla. Se necessario aggiungete del
terriccio aiutandovi con un cucchiaio o una paletta, facendo tuttavia attenzione
a non ricoprire la superficie della zolla.
Nel rinvasare una pianta è molto importante mantenere il terriccio
alla stessa altezza; se questo è stato rimosso dalle radici è
possibile distinguerne il livello dalla colorazione del fusto. La parte
del fusto che si trova al di fuori del terreno sarà più chiara,
mentre la parte interrata presenterà una colorazione più
scura. Se la pianta è stata invece rinvasata mantenendo la zolla
intatta, non ricopritene la superficie, ma versate della terra nuova attorno,
altrimenti potreste provocare un deterioramento delle radici che, adattate
a una certa profondità del terreno, non sopporterebbero il cambiamento.
Se, al contrario, il nuovo livello del terriccio è al di sotto di
quello precedente, la pianta rischia di cadere e di esporre l’apparato
radicale che di conseguenza morirebbe (i filodendri rappresentano un eccezione
avendo radici attive al di sopra del terreno).
Una pianta rinvasata necessita di un alto grado di umidità e di
un'annaffiatura abbondante. Se è stata potata una parte considerevole
dell’apparato radicale, copritela con un sacchetto di plastica per evitare
che appassisca, fino a quando i peli radicali saranno ricresciuti.
Le piante di dimensioni molto grandi non sempre hanno bisogno di un rinvaso.
Generalmente, è sufficiente cambiare lo strato superficiale del
terriccio ogni due o tre anni. Stando attenti a non danneggiare le radici
situate sotto la superficie del terreno, eliminate dai cinque ai dieci
centimetri di terra vecchia che sostituirete con una miscela appena preparata.
Annaffiate subito abbondantemente.
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