Gelsomino
Jasminum nudiflorum, per esempio, o gelsomino di San Giuseppe, fiorisce nel pieno dell'inverno, sui rami ancora privi di foglie, con fiori solitari, giallo intenso; Jasminum primulinum, arbusto sempreverde di origine cinese, ha fiori gialli e semidoppi, larghi anche più di 4 centimetri. Profumatissimi, a differenza dei precedenti, sono tutti gli altri: Jasminum revolutum, con infiorscenze gialle di anche 50 fiori, Jasminum beesianum, con piccoli fiori rosa carminio, seguiti da insoliti frutti neri; Jasminum officinale, a fiori bianchi, forse il più coltivato, capace di crescere anche 15 metri; Jasminum polyanthum, con boccioli rosa che si aprono in candidi fiori a stella. E poi Jasminum grandiflorum, Jasminum sambac, il famoso mugherino o gelsommo d'Arabia; Jasminum azoricum e Jasminum X stephanense.
ESPOSIZIONE.
Nelle regioni centro-meridionali la coltivazione dei gelsomini non dovrebbe porre alcun problema: meglio comunque
riservare loro posizioni soleggiate e riparate e proteggere le piante, durante l'inverno, con paglia o stuoie.
Non è un gelsomino, ma gli assomiglia molto il Trachelospermum jasminoides, pianta originaria della Cina e del Giappone, resistente al freddo, nelle zone più torride è meglio a mezz'ombra. E' sempreverde, profumatissimo, fiorisce in primavera con fiori solitamente bianchi, ma anche gialli o rosa. Da trattare con le stesse cure del vero gelsomino.
Fioritura: a seconda della specie fiorisce in inverno, primavera, estate con colori giallo, bianco e rosa
TERRENO.
Andrà bene una buona terra da giardino, nutriente e ricca di humus.
IMPIANTO.
Nelle località temperate l'impianto può essere fatto da ottobre ad aprile.
INNAFFIATURE.
Pur resistendo, come molte specie mediterranee, alla siccità, si avvantaggeranno di innaffiature regolari.
POTATURA.
Di tutti si tagliano alla base i rami vecchi e deboli. I rami fioriferi di Jasminum nudiflorum e primulinum, dopo la fioritura, vanno tagliati a 5-7 centimetri dalla base, mentre quelli di Jasminum officinale, andranno diradati ma non accorciati.
MOLTIPLICAZIONE.
Il sistema migliore è quello tramite talee: di legno semimaturo, lunghe 7-10 centimetri circa, provviste di una porzione del ramo
portante. Andranno interrate in un miscuglio in parti uguali di torba e sabbia, alla temperatura minima di 8-10 °C e, una volta radicate, messe a dimora.
Fogliame: sempreverde o deciduo a seconda della specie
Luce: Pieno sole
Terreno: leggero, fertile e ben drenato tendente all'acido
Temperature: Decisamente meglio non andare mai sotto zero
Note: attenzione al ristagno d'acqua, alla siccità prolungata ed alle cocciniglie.
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