CICLAMINO

Cyclamen_purpurascens.jpg - 66401 Bytes Cyclamen spp.

Il Cyclamen, che appartiene alla famiglia delle Primulaceae, deve il nome al greco kuklos, che significa cerchio, disco, secondo alcuni in riferimento all'occhio alla base del fiore, secondo altri alla forma appiattita del rizoma. Le piante oggi in commercio sono della specie C. persicum, proveniente dalla Grecia e dall'Iran e coltivata nelle case europee già nel Seicento. La produzione a larga scala ebbe inizio solo nel tardo Ottocento, prima in Inghilterra e poi anche in Olanda, permettendo l'introduzione di numerose nuove specie a fiore grande.
Le foglie, disposte a spirale sul tubero, sono costituite da un lungo picciolo e da un'ampia lamina carnosetta, cuoriforme o reniforme, a margine liscio o dentato. La pagina superiore può assumere diverse tonalità di verde e presentare variegature e maculature grigio-argentee, mentre la colorazione della pagina inferiore varia dal verde pallido al rossastro. A seconda della specie la fioritura può precedere o seguire la fogliazione dell'anno. I fiori, profumati od inodori, sono rivolti verso il basso e sovrastano le foglie a causa della maggiore lunghezza dei peduncoli rispetto ai piccioli.
Avvenuta la fecondazione, in pochi giorni il fiore perde la corolla ed iniziano l'ingrossamento del frutto, una capsula globosa, e lo sviluppo di numerosi semi sfaccettati di colore marrone rossiccio. Contemporaneamente il peduncolo si avvolge a spirale, portando così la capsula sotto il livello fogliare. cyclamen.jpg - 26707 Bytes
Cyclamen è un genere a distribuzione mediterranea; oggi alcune specie si ritrovano spontaneizzate anche in paesi non mediterranei, come l'Inghilterra, poiché in tempi più o meno lontani sono sfuggite alla coltivazione. Il genere comprende un numero di specie non ben definito, oscillante tra 13 e 24. In Italia le specie presenti allo stato spontaneo sono C hederifolium Aiton, C repandum S. et S. e C purpurascens Miller (= C. europaeum Auct. non C. europ. L. nomen ambiguum). Sono specie rustiche, utilizzate come ornamento nei giardini insieme ad altre specie non autoctone come C. coum Miller e C. graecum Hort.

Nato per fiorire all'ombra degli alberi, selezionato da secoli per ornare i giardini durante la primavera, forzato nelle serre, durante la stagione fredda, quale una pianta fiorita da interni, il ciclamino ha dimostrato di essere un'ottima pianta fiorita invernale da esterni. Nei climi mediterranei e in quella parte di penisola a stretto contatto con il mare dalla Liguria fino alle Marche, ove la temperatura, in particolare all'interno della città, scende difficilmente, e comunque per brevi periodi, sotto lo zero, si possono ottenere dei brillanti risultati impiegando il ciclamino fiorito nei giardini sia pubblici che privati. Questa pianta permette quindi di ampliare il limitato numero di specie capaci di offrire la loro fioritura durante l'inverno.

Alcuni accorgimenti sono necessari per ottenere migliori risultati e per evitare insuccessi. In primo luogo questa specie è sensibilissima ad attacchi parassitari, in particolare di Fusarium e di Botritis; entrambi i parassiti, presenti nel terreno, perdono virulenza quando la temperatura si avvicina ai 10 gradi. I ciclamini quindi debbono essere impiegati solo dopo i primi freddi (prima quindicina di novembre circa) altrimenti si potrebbero avere spiacevoli insuccessi. È comunque scontato che le piante da utilizzare devono essere prive di attacchi parassitari e già ben sviluppate e ricche di fiori e bocci. L'attività vitale della piante è assai limitata dalle basse temperature ed è quindi necessario partire con una scorta sicura di fiori. Oltre al classico color rosa ciclamino più o meno sfumato si trovano, oggi, in commercio piante bianche, rosse e viola. È meglio evitare la pessima abitudine di mescolare a caso i vari colori, poiché il risultato estetico sarebbe scadente; meglio, invece, avvicinare due sfumature di colore ponendo le tonalità chiare all'interno e quelle scure in periferia. Da non scartare è anche l'utilizzo, sempre all'esterno, di piante poste in ciotole o contenitori. Il contenitore, se giustamente scelto, esalta infatti le piante valorizzandone l'aspetto. L'utilizzo in contenitore permette anche l'eventuale ricovero delle piante in serra fredda, tettoia o simile nei momenti in cui si il clima si presenta più rigido tanto da far temere gelate o neve. Un'ultima attenzione riguarda l'apporto irriguo. La carenza idrica è disastrosa per il ciclamino: quando manca l'acqua la pianta appassisce e le foglie ed i fiori perdono consistenza. Anche se la ripresa è rapida si deve evitare la possibilità di crisi idrica. Quindi anche in inverno ed in particolare durante le giornate fredde in cui soffia vento secco di tramontana è necessario irrigare le piante ma non bagnare i fiori.

Per un utilizzo casalingo invece occorre comunque collocare il ciclamino in una posizione aerata, luminosa ma non soleggiata, ad una temperatura di 12-18°C, annaffiare con abbondanza mantenendo il terriccio sempre umido e concimare una volta ogni due mesi. I fiori sfioriti e le foglie ingiallite debbono essere tolti insieme al picciolo ed al peduncolo.
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La riproduzione per seme non è semplice, ma provate a seguire questo metodo:
1.Mettere il medium (mix di terriccio e vermiculite) in un contenitore con foro di drenaggio nel fondo.
2.Bagnare il medium immergendo il contenitore in acqua (senza farlo affondare) fino a che anche la parte superiore del medium non sia diventata umida. Compattare leggermente il medium.
3.Sistemare i semi formando delle file ordinate sulla superficie del medium.
4.Coprire i semi con un sottile strato di sabbia.
5.Sistemare il contenitore in un sacchetto di polyethylene e sigillare con nastro adesivo o altro.
6.Sistemare il contenitore col sacchetto in un luogo buio con temperature assolutamente non superiori ai 18 gradi.
7.Non occorre innaffiare finché il sacchetto rimarrà chiuso, ma ogni tanto date un po' aria. Nel caso improbabile che la terra si asciughi, ricordatevi di innaffiare sempre e solo dal basso altrimenti i semi sprofonderanno assieme all'acqua.
8.Rimuovere il sacchetto quando le prime foglioline appariranno. Aumentare decisamente l'illuminazione (mai sole diretto).
9.Trapiantare quando almeno la terza foglia è ben formata. Iniziare molto delicatamente a concimare (con calma!!!).
10.Servitevi di una forchetta per liberare le piantine dal substrato e invasatele singolarmente in piccoli vasi con terriccio adatto. Fissate accuratamente i semenzali nel terriccio facendo pressione intorno al fusto. Evitate di toccare la pianta, contribuirà a far attecchire le radici e stimolerà una crescita rigogliosa. Quando il vaso comincia a essere troppo esiguo per le piantine, rinvasatele in un contenitore più grande.
11.Si pensa che sia meglio lasciare i ciclamini fermi per almeno un anno prima di trapiantarli: nel caso che si voglia procedere così occorre usare vasettini di torba e al momento opportuno trapiantare quelli in un altro vaso contenente terriccio.
12. Aspettare... e ricordarsi che probabilmente otterrete una percentuale di riuscita inferiore al 10% dei semi piantati e che le piante ottenute fioriranno non prima di due anni.

Fioritura: Dicembre - Aprile
Fogliame: sempreverde o deciduo estivo
Luce: Mezz'ombra
Terreno: semi-acido
Temperature: da 10 a 18° C resiste anche a qualche gelata leggera
Note: attenzione alle alte temperature, al gelo, alla siccità prolungata, a sole diretto, ristagno idrico, terreno salino, parassiti fungini e terricoli.

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