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Le Piante Carnivore

Una dionaea in azione !!!

Le piante insettivore essendo fornite di clorofilla sarebbero autotrofe, ma non sono altrettanto autosufficienti per quanto riguarda l'azoto: l'ambiente in cui vivono (torbiere, paludi, terreni poveri in genere) ne e' quasi sprovvisto.
Grazie a speciali adattamenti sopperiscono a tale mancanza introducendo nel loro corpo ed utilizzando sostanze organiche di origine animale.
Questo gruppo di piante realtivamente abbastanza numeroso (circa 600 specie esistenti) presenta vari sistemi destinati alla cattura e all'assorbimento degli insetti.

Questi sistemi sono sempre localizzati su foglie piu' o meno metamorfosate. Sono cosi' di tipo ghiandolare, di consistenza vischiosa, che e' capace di trattenere l'insetto venuto a contatto con la foglia. Esistono poi sistemi di cattura detti valvari: sono formati da lamine fogliari distinte in due meta' simmetriche le quali, se stimolate dall'insetto, si muovono l'una verso l'altra lungo la linea della nervatura mediana fino a far combanciare perfettamente le loro faccie superiori (piu' o meno come una grande bocca dentata che si chiude). Vi e' infine il sistema di cattura per mezzo di ascidi, cioe' piccoli otri, coppe od urne, in cui si sono trasformate le foglie e che contengono un liquido acquoso; sono strutturati in modo tale da rendere facile l'ingresso e pressocche' impossibile l'uscita per l'insetto che vi penetra attirato dall'odore della pianta.


Note sulla coltivazione

Regola fondamentale: MAI DARE ACQUA DI RUBINETTO ALLE PIANTE CARNIVORE.
L' acqua di rubinetto e' sempre tendenzialmente molto "DURA", vi e' alta frequenza di CALCIO, di CLORO e il ph e' generalmente alcalino (ph 7-8). Tutto questo rappresenta un vero e proprio veleno per la pianta.
Il tipo di acqua migliore per la coltivazione di piante carnivore e' l' ACQUA PIOVANA o, in mancanza di essa, la comune e facilmente reperibile ACQUA DISTILLATA.
Per una migliore coltivazione il ph dell' acqua dovrebbe essere tendenzialmente acido (ph 5-6), ma a cio' si puo provvedere utilizzando un adeguato COMPOSTO (ossia la mistura di terreno) che dovra' essere ACIDO.



COMPOSTO

Insieme all' acqua, anche il COMPOSTO e' un elemento di prioritaria importanza per la coltivazione delle piante carnivore.
Diciamo subito che NON vanno utilizzati nella maniera piu' assoluta i normali terrici per piante ornamentali, ne' terricci fertilizzati, ne' concimi e fertilizzanti di alcun genere.
Le piante carnivore vivono in terreni acquitrinosi poveri di nutrimento, tendenzialmente acidi e con scarsa presenza di azoto.
Di conseguenza il primo elemento per un buon composto e' costituito da TORBA BIONDA ACIDA DI SFAGNO, facilmente reperibile in qualsiasi negozio di orticoltura.
La torba fornisce i principali requisiti per la buona coltivazione.
Per alcune specie di piante puo' essere consigliato pero' dello SFAGNO, ossia un particolare tipo di muschio che fornisce alta umidita' e che tende ad acidificare l'acqua. Lo SFAGNO che, a seconda dei casi puo' essere utilizzato sia vivo che morto, e' pero' un elemento di non facile reperibilita'.
Altro elemento importante nel composto e' quello atto a consentire un adeguato drenaggio dell' acqua.
Per questo il terreno base dovra' essere mescolato con un certo quantitavo di SABBIA (o altri elementi che vedremo).
La SABBIA non deve assolutamente essere di tipo calcare, per cui di ottimo utilizzo si rivela la sabbia per acquari o la sabbia per uso orticolturale (che comunque dovra' essere ben lavata).
Per alcuni tipi di coltivazione puo' essere utilizzata in sostituzione della sabbia, della PERLITE o della VERMICULITE.
I rapporti che definiscono in che misura i vari elementi vanno mescolati nel composto e' argomento relativo alle caratteristiche delle singole piante, becnhe' non sussistano comunque dei principi standard.



ESPOSIZIONE

La maggior parte delle piante carnivore ama la molta luce per cui la cosa migliore e' l' esposizione diretta alla luce solare (accertandosi pero' che la temperatura non superi mai i 38 gradi).
Per coltivazioni interne (in casa, in serra o in terrario) per la quale si ricorra ad una illuminazione artificiale vedremo in pagina specifica.


TEMPERATURA

Il fattore temperatura non e' cosi' fondamentale quanto i precedenti fattori ed e' comunque molto relativo al tipo di pianta coltivata, in ogni caso occorre sempre rispettare alcune condizioni.
La maggior parte delle piante carnivore in periodo vegetativo necessitano di una temperatura superiore ai 15C ed inferiore ai 40C.
Di conseguenza la temperatura ideale per tutte le pianta carnivore di fascia temperata o sub-tropicale e' compresa tra 20-30C.


VENTILAZIONE

La maggiora parte delle piante carnivore soffrono in presenza di correnti d'aria, per cui si consiglia di collocare la coltivazione in luoghi riparati dal vento.
Le correnti d'aria infatti disperdono in maniera considerevole l' UMIDITA' RELATIVA che dovrebbe mantenersi sempre a livelli elevati.
Onde consentire quindi un' elevata umidita' ed una ventilazione relativamente bassa, risulta conveniente, soprattutto in ambienti secchi e ventosi, ricorrere alla coltivazione in terrario o in serra.

© Fabio Bernieri

Anche in Italia è possibile trovare piante carnivore sebbene siano piuttosto rare e meno appariscenti di quelle esotiche.

Piante carnivore
Nome Fiori Epoca fioritura Foglie Altezza Habitat
Drosera anglica bianchi in spighe 6-9 allungate
2-5 cm
10-20 cm 0-1000 m, Italia sett. ed Emilia Romagna, in terreni umidi, molto rara
Drosera intermedia bianchi in spighe 6-9 a spatola
7-10 cm
10-20 cm 100-1000 m, in Italia sett. Emilia Romagna, Toscana, in terreni umidi, molto rara
Drosera rotundifolia bianchi in spighe 7-8 rotonde 10-20 cm 0-2000 m, Italia sett. Emilia Romagna, Toscana, in terreni umidi, molto rara
Lathrea squamaria rosati 3-5 squamiformi 10-30 cm 0-1300 m, parassita di latifoglie
Pinguicola alpina bianchi 6-7 lanceolate 6-12 cm 400-2400 m, Italia sett., terreni umidi e prati
Pinguicola hirtifiora viola rosa est. 4-5 lanceolate 6-12 cm 300-1300 m, rupi Campania, Calabria, molto rara
Pinguicola leptoceras viola 6-7 lanceolate 6-12 cm 500-2500 m, Italia sett., Emilia Romagna, Toscana, prati umidi e brughiere, molto rara
Pinguicola rechenbachiana viola cupo 4-6 ellittiche 5-15 cm 400-1600 m, Toscana e fessure ombrose, molto rara
Pinguicola vulgaris viola 5-7 ovate-lanceolate 6-15 cm 400-2400 m, prati umidi, paludi, sorgenti
Utricolaria australis giallo chiaro 7-8 ovali-laciniate 10-30 cm 0-300 m, Italia sett., acque ferme, risaie, rarissima
Utricolaria intermedia bianco-gialli 6-8 ovali-laciniate 10-30 cm 0-1000 m, Lombardia, Veneto, Trentino, acque stagnanti, rarissima
Utricolaria minor bianco-gialli 6-8 ovali-laciniate 10-30 cm 0-1800 m, toscana, abruzzo, campania, acque stagnanti, rara
Utricolaria ochroleuca bianco-gialli 6-8 ovali-laciniate 10-30 cm 2-300 m, Trentino, ludi, stagni, molto rara
Utricolaria vulgaris gialli 6-8 ovali-laciniate 15-30 cm 0-1000 m, Centro Nord, acque stagnanti, paludi

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