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Ci sono svariati modi per ottenere una piantina da educare a bonsai, ma noi ci soffermeremo solo su quelli più semplici: la semina, l'acquisto di una piantina di vivaio, la talea e la margotta. Qualsiasi metodo scegliate, dovete ricordare bene che state creando una vostra opera e che, dal momento in cui iniziate, dovrete intervenire sempre, con intervalli regolari, per permettere alla piantina di avere un accrescimento corretto.


La semina 

Creare un bonsai partendo dal seme è senz'altro il metodo che richiede molto tempo e molta pazienza ma, inutile dirlo, è quello che regala anche molta più soddisfazione e permette di ottenere alberelli praticamente perfetti.
Si possono utilizzare semi trovati in commercio, prelevati da altri bonsai, raccolti in autunno nei boschi, da alberi normali o anche prendendoli dalla frutta fresca che consumate abitualmente.
Sono due i periodi favorevoli per la semina: la primavera e l'inizio dell'autunno.
Le specie particolarmente adatte alla semina sono le seguenti: cedro, cipresso, pino, faggio, quercia, salice, melo, mandorlo, lilla. Ricordarsi sempre di non seminare specie diverse nello stesso contenitore, poiché ogni specie richiede condizioni di luce e temperatura diverse. Se i semi hanno il guscio, è meglio romperlo per velocizzare la germinazione.
Soprattutto se utilizzate semi raccolti da voi, ricordate che è opportuno seminare almeno 10 (DIECI) semi per ogni pianta che si vuole ottenere. Questo perché non tutti i semi germinano e non tutte le piantine si svilupperanno bene.
Per effettuare la semina, preparate del terricio composto in parti uguali di torba e sabbia di fiume e disponetelo in un vaso o in un contenitore con un foro sul fondo, che permette all'acqua in eccesso di percolare. Disporre i semi sopra il terriccio, lasciando intorno a ciascun seme abbastanza spazio libero, coprire ancora con lo stesso terriccio (in genere, la quantità di terriccio con la quale devono essere ricoperti i semi è proporzionata alla loro grandezza), quindi annaffiare abbondantemente ma con delicatezza, per evitare di smuovere il terreno e i semi stessi. Terminate tutte queste operazioni, è indispensabile collocare il vaso in un posto all'ombra e proteggerlo dal gelo.
La germinazione varia molto secondo le specie, ma abbiate pazienza: a meno che non abbiate scelto dei semi la cui germinazione è particolarmente lenta, le piantine nasceranno e si svilupperanno. Quando noterete che il fusticino si è irrobustito e tende a lignificare, significa che è il momento di trapiantare ogni piantina in un vasetto proprio e gradualmente
la abituerete alla luce del sole.
Dopo circa due anni dalla semina si può iniziare ad intervenire sui rami e sulle radici per dare alla pianta le caratteristiche bonsai.



L'acquisto di una piantina di vivaio  

Ogni vivaio ha nel 'retrobottega' delle giovani piante non commercializzabili perché sembrano o deboli e stentate: una vera miniera d'oro per il bonsaista! Vi si possono trovare anche specie molto difficili da riprodurre in casa.
Naturalmente è necessario osservare bene ogni caratteristica della pianta, prima di acquistarla. E' meglio scegliere soggetti giovani (meno di tre anni), non troppo alti e naturalmente ben ramificati.
E' necessario togliere la pianta dal vaso e tagliare un terzo delle radici. Questa è un'operazione da fare preferibilmente in primavera.
Fare attenzione alle radici, che non devono essere accavallare, ma si devono distribuire bene intorno al tronco. Poi si sceglierà il momento per tagliare la cima della pianta, determinando così l'altezza definitiva dell'albero, che, da questo momento, comincerà a sviluppare i rami (branche) laterali.
Quando il fusto e i rami si sono lignificati, si potrà procedere alla legatura (da fare solo con filo di rame): questa permette di piegare e far crescere i rami nella direzione voluta da voi, per ottenere un determinato stile bonsai.



La talea  

Che cosa è una talea? E' un metodo di riproduzione che si effettua prelevando un ramo dalla pianta che si vuole riprodurre e interrandolo in vaso, dove emetterà radici e diventerà una nuova pianta.
Per avere successo con questo metodo occorre prestare molta attenzione e seguire bene tutte le indicazioni.
Benché si possa effettuare una talea in ogni periodo dell'anno, il momento più indicato è senz'altro la primavera, al momento del risveglio vegetativo, quando la linfa delle piante circola con più vigore. Il radicamento della talea avverrà più velocemente.
Il ramo della pianta deve essere prelevato proprio sopra una inserzione fogliare (il punto in cui nasce una foglia), quindi tagliare la parte terminale ed eliminare le foglie alla base della talea. Infatti la parte che verrà interrata deve essere priva di foglie o aghi, se si tratta di conifere. Comunque la talea non deve superare i dieci centimetri di lunghezza. In commercio esistono degli ormoni vegetali (di solito sono in polvere) che servono a stimolare la radicazione della talea e riducono decisamente le probabilità di insuccesso.
Il terriccio deve essere composto da sabbia e torba, ben amalgamato e soprattutto inumidito con molta cura. Infatti per radicare bene la talea ha bisogno di molta acqua. Interrare il rametto per circa tre centimetri nel terriccio, pressare bene, bagnare abbondantemente e pressare ancora.
Ora il vasetto deve essere sistemato in luogo luminoso, ma al riparo dalla luce solare e dal gelo. Per far sì che la talea possa radicare è necessario mantenere sempre il terriccio umido, ma non fradicio: annaffiare spesso, ma poco per volta.
Quando compariranno nuovi germogli significa che la talea ha radicato. Allora si potrà portare gradualmente la piantina al sole. In primavera si può concimare un po', mentre d'inverno è indispensabile protteggere il vaso dal gelo.
Dopo due anni al massimo si può iniziare ad educare la nuova piantina come un bonsai.
  


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